La corrente di Kotz viene impiegata per il potenziamento dei muscoli normalmente innervati e permette il massimo reclutamento muscolare con la minore sensazione dolorosa. L’effetto eccitomotorio di questa corrente si realizza nei muscoli profondi, infatti è stato dimostrato che la cute diminuisce la sua impedenza elettrica con l’aumento della frequenza, inoltre questo aumento crea una dissociazione tra la soglia di contrazione muscolare e quella della sensazione dolorosa. A queste frequenze, gli impulsi elettrici stimolano le fibre nervose motorie e non quelle della sensibilità dolorifica e, pertanto, provocano delle contrazioni muscolari praticamente indolori.
Indicazioni: La durata minima del trattamento deve essere di almeno 30 minuti a seduta.
• Potenziamento muscolare degli atleti: L’impiego di questa corrente in campo sportivo è iniziato con le Olimpiadi di Montreal del 1976, allorquando fu utilizzata dagli atleti sovietici per potenziare la muscolatura e migliorare le proprie prestazioni;
• Scoliosi idiomatica: La tecnica di trattamento delle scoliosi con corrente di Kotz è chiamata SPES (Stimolazione Paravertebrale Elettrica Superficiale) ed è stata messa appunto dalla scuola di Milano. Consiste in cicli di elettrostimolazione ambulatoriale; ogni ciclo è costituito da 15 sedute della durata di 20 minuti e viene ripetuto ogni 3 mesi;
• Ipottrofia muscolare da non uso.
Corrente Faradica unidirezionale ad impulso di tipo esponenziale. La corrente è ad impulsi regolabili in intensità, durata e pausa capaci di determinare la risposta contrattile del muscolo denervato, parzialmente denervato e innervato.
Indicazioni: La durata minima del trattamento deve essere di almeno 30 minuti a seduta.
• Muscoli parzialmente denervati: L’elettrostimolazione dei muscoli parzialmente denervati viene attuata con impulsi esponenziali. Questi impulsi determinano la risposta contrattile delle fibre muscolari denervate senza stimolare le fibre già reinnervate, le quali si accomodano alla lenta crescita dello stimolo. Inoltre gli impulsi esponenziali non arrecano fastidio al paziente, in quanto determinano l’accomodazione anche delle fibre nervose sensitive.